Ricerca sulle cellule staminali tumorali nel glioblastoma multiforme
Il glioblastoma multiforme è il tumore al cervello a maggior grado di malignità. Il carattere distintivo delle cellule derivate dal glioblastoma è la loro estrema capacità infiltrativa. Ne consegue la diffusione delle cellule tumorali nel cervello sano.
L’infiltrazione delle cellule tumorali è la prima responsabile dell’impossibilità del chirurgo di ottenere l’exeresi chirurgica microscopicamente completa della malattia e della successiva persistenza della patologia residua.
Inoltre la capacità proliferativa delle cellule tumorali e la loro invasività limita l’efficacia delle attuali terapie anti-tumorali
- radioterapia
- chemioterapia
Le terapie attualmente in atto, infatti, benché efficaci, non hanno finora migliorato la sopravvivenza di molti pazienti. Infatti questi tumori tendono a recidivare e a progredire.
Considerata l’aggressività biologica di queste malattie e la loro refrattarietà alle terapie attuali, é necessario ricercare nuovi bersagli terapeutici per migliorarne il trattamento.
Cellule staminali tumorali
Negli ultimi decenni, in questo ambito, è stato dimostrato che è possibile isolare e coltivare popolazioni di cellule staminali tumorali da campioni umani post-chirurgici di glioblastoma.
Le cellule tumorali prelevate vengono esposte a specifici fattori di crescita che le mantengono vive per lunghi periodi. Si consente, cosí, ai ricercatori di poterle studiare.
È stato dimostrato che le cellule staminali tumorali rappresentano la parte biologicamente più attiva dei tumori, ovvero quella capace di immortalizzare il tumore, rendendolo resistente alle terapie.
Conoscere approfonditamente le caratteristiche biologiche e molecolari di queste cellule consentirà di sviluppare nuove tecnologie per curare queste malattie.
Le cellule staminali tumorali isolate dal glioblastoma in laboratorio danno origine, nel modello animale, a tumori con le stesse caratteristiche del tumore umano. Pertanto costituiscono un insostituibile modello di studio per la sperimentazione clinica di nuove terapie.
L’analisi di espressione genica eseguita su queste cellule ha rilevato la presenza di geni iperespressi nelle cellule staminali tumorali rispetto al tessuto sano. Ciò ha identificato tra questi geni i noti mediatori molecolari di aggressività biologica, che nella pratica clinica possono servire come:
- indici prognostici
- bersagli molecolari da colpire con nuove terapie biologiche
Il Dottor Gagliardi collabora attivamente da anni con la Dottoressa Rossella Galli. Focus sulla caratterizzazione molecolare delle cellule staminali tumorali da glioblastoma, per identificare nuovi bersagli terapeutici che curino queste malattie.
Di seguito una pubblicazione su una grossa rivista americana sulla identificazione di un nuovo marcatore coinvolto nell’angiogenesi tumorale.